Quando la calura della città inizia ad essere insopportabile, la montagna può essere il refrigerio ideale.
E se non avete mai visitato le Dolomiti, vi porto a scoprire la Val di Fiemme.
In questo articolo vi voglio parlare del mio fine settimana a Predazzo. Scoprirai quanto la montagna possa esser bella non solo d’inverno, di quante attrazioni ha da offrire, le mie attività ed i miei consigli per viverla al meglio.
Ed eccoci pronti a partire per il Trentino, direzione Val di Fiemme. Preparati gli zaini, venerdì pomeriggio appena terminato il lavoro, ci mettiamo in macchina direzione Predazzo. Dopo tre ore di viaggio, le Dolomiti ci danno il benvenuto. L’aria fresca che si respira, non più soffocante della città, ci fa ben capire che siamo arrivati.
Le Dolomiti, Patrimonio dell’Unesco, uno dei panorami più suggestivi al mondo, si mostrano in tutto il loro splendore. La giornata è uggiosa, grandi nuvoloni si stagliano sulle sue vette. Eppure, mantengono sempre il loro fascino lasciandomi ogni volta estasiata.
Sono pronta quindi ad iniziare questo fine settimana all’insegna dell’avventura, della natura e del buon cibo.
Non si possono non assaporare i buonissimi piatti della cucina trentina, nelle bellissime e caratteristiche malghe. Come si può non andare matti per i canederli allo speck o per lo strudel di mele! Classici capisaldi ed immancabili della cucina trentina.
Cosa fare a Predazzo
Le attività da fare sono molteplici. Predazzo, ma soprattutto la montagna, offrono infinite possibilità.
Anche il meno esperto la potrà apprezzare ed amare.
Esistono numerosi percorsi trekking, a seconda della difficoltà e dell’esperienza. Numerosi sentieri da percorrere, a piedi passeggiando nella natura incontaminata o pedalando con una bici o una e-bike che rende il tutto decisamente meno stancante. E per i più pigri, è possibile raggiungere grazie agli impianti di risalita, i rifugi in vetta dove gustare i sapori locali e a rilassarsi su qualche brandina al sole ascoltando i suoni della natura.
Rifugio Torre di Pisa
Il rifugio Torre di Pisa, chiamato così per la guglia somigliante l’omonima torre, si trova a 2671 m.
Da Predazzo, prendendo l’impianto di risalita Latemar 2200 si giunge al Passo Feudo, punto di partenza del sentiero 516, sentiero da percorrere per giungere al rifugio.
Per arrivare al Passo Feudo, partendo da Predazzo, abbiamo preso due impianti di risalita: prima una cabinovia che porta a Gardonè e poi una seggiovia fino al rifugio Passo Feudo.
Da questo punto è iniziato il nostro percorso, 1h 30 min di tracciato dove fin da subito guardando in alto sulla montagna, è ben visibile la meta, il rifugio.
Dopo una prima salita abbastanza ripida, che ci mette a dura prova, il sentiero inizia ad addolcirsi un po’ giusto per illuderci che il peggio è passato.
Ci sbagliavamo ma, una volta raggiunta la vetta tutte le fatiche vengono ripagate dalla vista mozzafiato.
Per tutte le informazioni sul tracciato, il sito del rifugio torre di Pisa, spiega dettagliatamente tutto il percorso.
Pedalata da Predazzo a Moena
Decidiamo di sfruttare al massimo l’ultimo giorno, prima della ripartenza, prendendo le bici messe a disposizione dell’hotel dove abbiamo soggiornato.
Il trentino è il regno della mountain bike, meta gettonata dagli amanti delle due ruote. Infatti, le Dolomiti non si possono scoprire solo a piedi. Tantissimi sono gli itinerari da percorrere in bici, da quelli in fondovalle più semplici, a quelli più impegnativi per gli amanti dello sterrato.
Da Predazzo percorriamo un tratto della pista ciclabile che collega la Val di Fiemme alla Val di Fassa costeggiando il torrente Avisio. La nostra meta è stata la località Moena, ma per chi ha gamba o una bici elettrica può raggiungere agevolmente anche Canazei. Si tratta di un tracciato in falso piano, di facile percorrenza e con un impercettibile dislivello. E’ un percorso di scarsi 10Km che parte da Predazzo (1021m), attraversa la località Forno (1139m) e giunge a Moena (1182m).
In circa 1h, compresi gli stop fotografici, arriviamo a Moena e non c’è prezzo alla soddisfazione provata.
Una pedalata meravigliosa che si conclude con un fantastico ristoro a base di Strudel e succo di mele.
RespirArt
Il parco d’arte RespirArt di Pampeago – Val di Fiemme, è un percorso ad anello di 3km in cui è visibile il parco d’arte più alto al mondo. Si trova a quota 2200 m e si può raggiungere a piedi o con la seggiovia Agnello di Pampeago.
Un parco che si snoda tra il rifugio Monte Agnello e lo Chalet Caserina, dove dal 2011 artisti di tutto il mondo propongono opere in perfetta armonia e sintonia fra i sentieri di Pampeago dialogando con le guglie delle Dolomiti di Latemar, Patrimonio dell’Unesco.
Al momento il parco conta 27 opere ma ogni estate questa mostra internazionale d’arte ambientale invita sempre nuovi artisti e per Luglio 2020 sono previste l’installazione di due nuove opere.
RespirArt inoltre è un parco tematico dove numerosi pannelli lungo il tracciato, invitano il visitatore ad interagire con le opere e la natura.
La bellezza di questo parco è visibile durante tutto l’anno, anche d’inverno con gli sci ai piedi. Infatti, le opere si affacciano accanto le piste da sci del comprensorio Ski Center Latemar.
Si può percepire quindi quanto queste sculture siano in sintonia con l’uomo e la natura.
CONSIGLI
Ecco alcuni consigli che potrebbero essere utili per una avventura nelle Dolomiti.
Presso il nostro hotel, abbiamo attivato la Trentino Guess Card, una card che dà la possibilità di usufruire di enormi vantaggi durante l’intera durata del soggiorno. Grazie infatti alla card, abbiamo potuto acquistare una sola volta il pass per gli impianti di risalita a soli 7€ anziché al prezzo ordinario di 19,50€ al giorno. Con questo pass è stato quindi possibile usufruire per due giorni degli impianti di risalita. Tenete presente che il pass prevede una risalita ed una discesa al giorno.
Il percorso che conduce al rifugio Torre di Pisa è affrontabile da tutti anche dai non esperti ed i più piccoli. Infatti, una scolaresca è arrivata su in cima insieme a noi. L’importante è seguire alcune regole fondamentali di buon senso ed avere la giusta attrezzatura.
Innanzitutto, non avventurarsi, ma seguire sempre il percorso che viene costantemente indicato lungo il tracciato. Andate secondo il vostro ritmo, nessuno vi segue o si lamenterà se impiegherete 3h anziché 1h 30min.
Indossate sempre un abbigliamento adeguato all’attività. Non possono mancare le scarpe da trekking. È importante lungo questi percorsi indossare la scarpa giusta per evitare pericoli.
Il meteo in montagna si sa, è imprevedibile. Può cambiare repentinamente, specialmente in alta quota. Nel vostro zaino non potrà mai mancare una giacca a vento ed un piumino leggero.
Infine, ma assolutamente importante, non dimenticate la protezione solare. Anche nei giorni nuvolosi, si rischia di scendere giù a valle di color rossi peperone.
Prestate attenzione: in estate non tutti gli impianti di risalita sono aperti come durante la stagione invernale. Per esempio, nel nostro caso, soggiornando a Predazzo per raggiungere l’inizio del percorso RespirArt, non potevamo partire direttamente con gli impianti di risalita Latemar 2200. Occorre raggiungere Pampeago e prendere l’impianto di risalita Monte Agnello.